Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai attraverso le immagini e i documenti del Civico Museo Teatrale

Il canto quinto dell’inferno della Divina commedia dantesca è dedicato al peccato di lussuria attraverso la narrazione dell’incontro di Dante con due anime che furono protagoniste di un fatto realmente accaduto: Francesca da Polenta, moglie del signore di Rimini Gianciotto Malatesta, amò e fu amata dal fratello di lui, Paolo Malatesta detto il Bello; vennero scoperti e furono entrambi fatti uccidere. Il tema di Paolo e Francesca venne ripreso innumerevoli volte nella storia della letteratura italiana e straniera e nel 1901 culminò nella tragedia di Gabriele D’Annunzio che ebbe sua degna interprete nella “divina” Eleonora Duse.

Eleonora Duse Foto Mario Nunes Vais Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, inv. CMT F 27298
Riccardo Zandonai Milano, Foto Varischi e Artico Con dedica autografa a Carlo Schmidl in occasione della prima di Francesca da Rimini, 14 dicembre 1919 Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, inv. CMT F 4442

Considerato il capolavoro di Riccardo Zandonai, la tragedia lirica Francesca da Rimini nacque sulla scia dell’entusiasmo suscitato dalla recitazione di Eleonora Duse nella tragedia dannunziana ed ebbe una genesi laboriosa. Il testo venne adattato da Tito Ricordi con l’intervento dello stesso Poeta e venne composto in meno di 12 mesi per venir rappresentato la prima volta al Regio di Torino la sera del 9 febbraio 1914 e riscuotere un travolgente ed immediato successo.

Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, PR TV 4 325
Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, Arch. TV B 182
Il Teatro Verdi di Trieste da poco italiana riapre i battenti il 14 dicembre 1919 proprio con la Francesca da Rimini di Zandonai che debutta nella città redenta inaugurando la stagione lirica a 5 anni dalla prima assoluta.

L’orchestra è guidata dalla bacchetta del compositore stesso che si augura “un’esecuzione accuratissima ed efficace. Del resto – ammette Zandonai – Francesca qui è attesa vivamente e con grande fervore. Spero in un grande successo”.

La prima esecuzione triestina della tragedia lirica coincide con la riapertura del Teatro Verdi dopo tanti anni di forzata assenza a causa degli eventi bellici e fu davvero un enorme successo tanto che il giorno successivo il redattore del Piccolo consacra l’opera ad “opera d’arte che … onora non solo chi la dettò ma benanche il paese che diede i natali al suo autore… Il successo fu completo e sincero”. Un tributo all’italianità dell’opera attraverso un filo conduttore che partendo da Dante trova nel Sommo Poeta prima e nel compositore trentino poi i propri degni eredi.

In un teatro delle grandi occasioni gremito di pubblico che applaude e partecipa gridando “Viva il Re” per la prima volta riecheggia la marcia Reale. Interpreti dell’esecuzione il soprano Tilde Milanesi nel ruolo di Francesca, Carmelo Maugeri un ottimo Gianciotto e nel ruolo di Paolo il bello il giovane tenore Miguel Fleta, ancora agli esordi di quella che si preanuncia una fulgida carriera.

Miguel Fleta Trieste, Foto D. Bechtinger Con dedica a Rodolfo Kraus, 3/1/1920 Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, inv. CMT F 93
Contratto autografo di Miguel Fleta con l'impresa del Teatro Verdi per il ruolo di Paolo il Bello Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, Arch MS 601
Tito Varisco, Bozzetto per Francesca da Rimini, atto 1 Teatro Verdi, Stagione lirica 1969 Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, CMT OA 4/645

Trieste accolse la Francesca da Rimini al Teatro Verdi per ben 10 volte tra il 1919 e il 1980 e l’opera fu sempre accompagnata da successo di critica e pubblico. Tra gli interpreti nei ruoli del titolo si distinsero Gilda dalla Rizza e Aureliano Pertile (stagione lirica 1936), Franca Somigli e Giovanni Voyer (1945), Mercedes Fortunati e Giacinto Prandelli (1950) e infine Raina Kabaivanska e Franco Tagliavini. (1980-81) 

Raina Kabaivanska con Paolo Tagliavini nei ruoli di Francesca e Paolo Teatro Verdi, Stagione lirica 1980-81 Trieste, Foto de Rota Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, inv. CMT F 18066
Il museo teatrale “Carlo Schmidl” conserva programmi di sala, manifesti, immagini, documenti d’archivio, recensioni, bozzetti e costumi di scena delle rappresentazioni triestine e attraverso questa densa documentazione è possibile ricostruire la storia della musica e dei teatri cittadini dal 1800 ai giorni nostri.

Costume di Elena Souliotis per Francesca Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, inv. OA 2280
Elena Souliotis nel ruolo di Francesca Catania, Foto G. Consoli, 1970 Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, inv. CMT F 39495