Tre medaglie dantesche nella Biblioteca Revoltella

Negli ombrosi armadi di noce della biblioteca di Pasquale Revoltella sono conservate numerose serie di medaglie, antiche e moderne, e tra queste ve ne sono tre a soggetto dantesco, realizzate in tre distinti momenti dell’Ottocento.

Risale al 1831 quella dell’udinese Antonio Fabris (Udine, 1792-Venezia, 1865), attivo dal 1828-29 a Firenze, dove coniò presso la Zecca Granducale la medaglia che celebra l’erezione del cenotafio a Dante nella basilica di Santa Croce. La costruzione del monumento dello scultore neoclassico Stefano Ricci si protrasse per quasi dieci anni, dal 1818 al 1829, e fu inaugurato il 24 marzo del 1830: si trattò del primo riconoscimento ufficiale di Firenze a Dante, morto in esilio e sepolto a Ravenna.

Antonio Fabris, Dantes Aligherius, Firenze, Zecca Granducale, 1831, Biblioteca Revoltella

L’altra medaglia dantesca fu coniata nel 1844 presso la Zecca Pontificia da Niccolò Cerbara (1793-1869) che, assieme a Pietro Girometti (1811-1859), aveva concepito nel 1841 una serie di cento medaglie per celebrare gli italiani più illustri. La serie, iniziata con l’effigie di Michelangelo, si concluse con il conio di circa una quarantina di medaglie, di cui nella biblioteca Revoltella sono presenti ben diciotto. Tra queste spicca, sesta della serie, quella dedicata a Dante, il cui profilo è ispirato al ritratto ad affresco scoperto nel 1840 nella Cappella della Maddalena al Bargello. Si tratta del più antico ritratto noto del poeta, realizzato da Giotto e bottega tra il 1334 e il 1337 nell’allora Palazzo del Podestà, dove era stato decretato nel 1302 l’esilio di Dante. Significativamente, a parziale risarcimento del torto subito, Giotto colloca il poeta tra le schiere degli eletti in Paradiso.

Niccolò Cerbara, Dantes Aligherius, Zecca Pontificia, [1844], Biblioteca Revoltella

Infine con la terza medaglia approdiamo nella Trieste asburgica del 1865, che celebra i seicento anni dalla nascita del sommo poeta italiano, sotto stretta sorveglianza della polizia austriaca. Le celebrazioni, organizzate dalla Società di Minerva con il patrocinio del Municipio triestino, ebbero il loro culmine nella cerimonia con più di cinquecento invitati che si tenne il 14 maggio 1865 nella Sala del Consiglio Comunale, quando, tra discorsi celebrativi, componimenti poetici e musicali scritti per l’occasione, fu svelato il busto di Luigi Minisini. Per l’occasione la Società di Minerva commissionò al milanese Francesco Broggi (1811-?) una medaglia commemorativa che fu coniata dalla Johnson di Milano (ditta ancora attiva oggi!) in 180 esemplari di bronzo del valore di 5 fiorini e 54 esemplari in argento del valore di 20 fiorini.

Francesco Broggi, La società tergestina coadjuvante il Municipio a celebrare il sesto centenario natalizio del sommo vate d’Italia, Milano, S. Johnson, 1865, Biblioteca Revoltella