Protagonista della raccolta di opere figurative del Museo petrarchesco piccolomineo è Francesco Petrarca, ma Dante è un riferimento sempre presente al collezionista Domenico Rossetti.
Nel Ritratto di Guido d’Arezzo, Cino da Pistoia, Francesco Petrarca, Zanobi da Strada, Dante Alighieri, Giovanni Boccaccio, un disegno copia di altra opera, l’autore della Divina Commedia è seduto su una sedia in atto di mostrare un libro aperto a Giovanni Boccaccio, visibile dietro le sue spalle. Alla sua sinistra Francesco Petrarca, con un volume in grembo, sembra richiedere con la mano la sua attenzione, un riferimento al rapporto di confronto ed emulazione che Petrarca sentiva verso l’autore della Divina Commedia.
Francesca Nodari, autrice della scheda pubblicata nel Catalogo SIRPAC del Friuli Venezia Giulia, segnala la presenza in calce al disegno di una scritta a matita: “Tavola del Vasari/ Galleria del Co. Giovio a Como”.
Già Attilio Hortis nel Catalogo delle Opere di Francesco Petrarca esistenti nella Petrarchesca Rossettiana di Trieste (Trieste 1874) indicò che l’originale era una tavola di Giorgio Vasari (Arezzo 1511-Firenze 1574) “esistente nella Galleria Giovio”.
Il bibliotecario collegava così il dipinto originale al primo esempio di spazio museale ante litteram nella villa-museo del vescovo e storico Paolo Giovio (Como 1483 –Firenze 1552) a Borgovico sul Lago di Como. Il collezionista compose ad illustrazione dei ritratti della galleria gli Elogi dei letterati illustri (1546), tra i quali compaiono anche Dante e Petrarca.
Ne Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architettori (I 23) Giorgio Vasari ricorda di aver dipinto i due poeti:
Fra gli altri feci un quadro in cui era Dante, Petrarca, Guido Cavalcanti, il Boccaccio, Cino da Pistoia e Guittone d’Arezzo, il quale fu poi di Luca Martini, cavato dalle teste antiche loro accuratamente, del quale ne sono state fatte molte copie. Una di queste esiste nella Galleria del Duca d’Orleans .
Il catalogo dell’Institute of Art Minneapolis ha fatto scoprire, a distanza di 18 anni dalla redazione della scheda SIRPAC, che il dipinto intitolato Six Tuscan poets, un olio su tavola (132.8 × 131.1 cm), datato 1544, non è andato perduto, ma è stato acquistato dall’“Institute of Art di Minneapolis” nel Minnesota. Proviene da The William Hood Dunwoody Fund.
Ha compiuto un lungo viaggio a partire dalla prima divisione delle opere della Galleria Gioviana, avvenuta nel 1586, con la trasmissione della collezione di ritratti dei dotti prima al conte Francesco Giovio e poi al Duca d’Orleans.
Un segno della vitalità oltreoceano della poesia di Dante e Petrarca.