Il busto di Dante dello scultore ticinese Vincenzo Vela nel lascito Antonio Caccia (1927) del Museo Revoltella
Anche nelle collezioni del Museo Revoltella possiamo incontrare Dante, grazie ad alcuni artisti, che hanno voluto omaggiare il Sommo Poeta con le loro opere, le quali, in occasione delle celebrazioni dantesche per i 700 anni dalla morte dell’Alighieri, saranno esposte, a partire da sabato 19 giugno, al V piano della Galleria d’Arte Moderna di Trieste.
Oggi parliamo di un ritratto scultoreo di Dante realizzato da Vincenzo Vela (Ligornetto 1820 – 1891) e di proprietà del Museo Revoltella dal 1927, grazie alla donazione dello scrittore Antonio Caccia (Trieste 1829 – Lugano 1893), uno dei più importanti collezionisti della Trieste ottocentesca.
È probabile che quest’ultimo, la cui famiglia proveniva da un piccolo paese sulle sponde del lago di Lugano, abbia acquistato l’opera di Vela dopo averla vista all’Esposizione agricola, industriale e di belle arti triestina del 1871.
Vela, come in altre occasioni, descrive con efficace realismo Dante assorto e preoccupato per i destini dell’Italia, senza aggiungere nessuna inutile decorazione all’essenzialità della figura. La scultura rappresenta una delle numerose fusioni in bronzo, il cui prototipo è il modello in gesso, conservato al Museo Vela di Ligornetto e realizzato nel 1857, come si evince da una lettera di Massimo D’Azeglio datata 1 gennaio 1858, in cui lo scrittore, presidente del Circolo degli Artisti di Torino, ringraziava l’artista per la donazione di un busto di Dante.
Lo scultore ticinese fu un grande ammiratore dell’Alighieri, al quale si sentiva molto legato per la comunanza di ideali patriottici e per le sue posizioni anticlericali e numerose sono le repliche in marmo, bronzo e gesso, per committenze pubbliche e private, del gesso della casa-museo di Ligornetto.
Ricordiamo quelle conservate alla Galleria d’Arte Moderna di Torino (che possiede sia il marmo che il bronzo), le fusioni della Galleria d’Arte Moderna di Milano, del Museo Civico di Correggio e la versione in marmo del 1879 del Municipio di Lugano, donato dall’artista alla città per aver ricevuto la cittadinanza onoraria.
Nel 1864 Vela realizzò per il comune di Padova, in vista del secentesimo anniversario della nascita di Dante, due statue monumentali dedicate a Giotto e a Dante, destinate a Prato della Valle e poi collocate nel porticato del Palazzo della Ragione. Una riduzione della statua dantesca di Padova si trova sulla facciata della residenza di Ligornetto.