Per accompagnare il dono dell’Ampolla da parte di Trieste alla Tomba di Dante a Ravenna nel 1908, il pittore triestino Carlo Wostry realizzò un’incisione all’acquaforte, ispirata all’opera di Giovanni Mayer. Rifacendosi alla Parabola delle dieci Vergini (Mt 25, 1-12) vi sono riprese le cinque vergini prudenti – simbolo delle province irredente: Trieste, Trento, Gorizia, Istria e Dalmazia – che, in devoto sospiro, stringono in mano le simboliche lucerne. Le fanciulle formano – entro una cornice di pini marittimi – un corteo da cui spicca la figura in primo piano. I panneggi morbidi delle vesti e le delicate movenze ricordano lo stile figurativo dei pittori preraffaelliti, accostato ai grafismi e alle sinuosità del Liberty.
L’opera reca le iscrizioni “TRIESTE VOLLE INCISO A MEMORIA DEL GIORNO CHE SUL SEPOLCRO DI DANTE FIRENZE ACCESE LAMPADA ETERNA 13 SETTEMBRE 1908” e “PRUDENTES VIRGINES APTATE VESTRAS LAMPADES VIGILATE ITAQUE QUIA NESCITIS DIEM NEQUE HORAM”, sottintendendo nel versetto evangelico un forte significato politico connesso agli aneliti delle genti di sentimenti italiani ancora soggette al dominio asburgico.
Tirata in dieci copie, un esemplare appartiene oggi ai Civici Musei di Storia ed Arte [fig. 1], uno al Museo Revoltella di Trieste e uno al Museo Dantesco di Ravenna.
I Civici Musei di Storia ed Arte conservano anche quattro disegni preparatori di Carlo Wostry per l’acquaforte (inv. CMSA 14/3140, 14/3911-3913), donati nel 1913 da Riccardo Zampieri, ideatore dell’iniziativa.
Una di esse, datata al luglio 1908 [fig. 2], è iconograficamente aderente all’esecuzione finale, mentre le altre [fig. 3] recano raffigurazioni di soggetto diverso, segno che inizialmente il pittore non pensava di riprendere la raffigurazione delle vergini prudenti scelta da Mayer.