Numerosi sono gli artisti presenti nelle collezioni del Museo Revoltella che si sono cimentati nell’illustrazione della Divina Commedia: Lionello Balestrieri, Afro e Mirko Basaldella, Massimo Campigli, Domenico Cantatore, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Agenore Fabbri, Giovanni Fattori, Giuseppe Lorenzo Gatteri, Massimo Gentilini, Emilio Greco, Renato Guttuso, Alberto Martini, Fausto Pirandello, Bruno Saetti, Giulio Aristide Sartorio.
All’inizio dello scorso secolo Vittorio Alinari decise di stampare una lussuosa edizione, la Divina Commedia nuovamente illustrata da artisti italiani, per celebrare i cinquant’anni dalla fondazione dell’omonima società, fondata a Firenze nel 1852.
I tre volumi, che uscirono tra il 1902 e il 1903, furono preceduti da un concorso, cui presero parte una sessantina di artisti italiani operanti tra Ottocento e Novecento, tra cui Balestrieri, Fattori, Laurenti, Alberto Martini, Nomellini, Spadini, che diedero vita a quella che fu definita la “Divina Commedia Liberty”. I vincitori del concorso furono Alberto Zardo, Armando Spadini e Duilio Cambellotti con Natale Faorzi ex aequo. Le 381 illustrazioni prodotte, ascrivibili a correnti eterogenee che andavano dal simbolismo al naturalismo al Liberty, non soddisfecero pienamente il banditore del concorso e la giuria, che rilevarono inoltre la loro difficile riproducibilità tecnica a mezzo stampa.
Tra gli artisti coinvolti figura anche Lionello Balestrieri (Cetona 1872-1958), presente nelle raccolte del Museo Revoltella con il suo celebre Beethoven. L’enorme tela, realizzata a Parigi dove Balestrieri si era trasferito dal 1894, aveva conquistato la medaglia d’oro per la sezione di pittura italiana all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, decretando il successo e la fama del pittore. L’anno successivo era stata esposta alla IV Biennale di Venezia, dove il Museo Revoltella l’aveva acquistata per le proprie raccolte.
Nello stesso torno di anni Balestrieri aveva partecipato al concorso Alinari per l’edizione della Commedia dantesca, realizzando tre illustrazioni per il Purgatorio (1903) e trentuno illustrazioni per il Paradiso (1903).
Nell’illustrazione per il canto I si vede Dante, sostenuto da una roccia in un paesaggio rarefatto, mentre invoca il dio della poesia Apollo prima di ascendere al Paradiso.
Nel canto XXI siamo abbagliati dalla moltitudine turbinante degli spiriti contemplativi, da cui emergono in primo piano dei volti in puro stile Liberty, mentre nel XXII canto Dante, inginocchiato di spalle accanto a Beatrice, è al cospetto di San Benedetto attorniato da Romualdo e altri monaci camaldolesi e benedettini.