Il cinema fin dalle sue origini ha avuto anche una funzione di mediazione culturale volta a divulgare e rappresentare personaggi storici, leggende popolari, imprese epiche, celebri romanzi o lavori teatrali e naturalmente nel corso della sua storia non ha che potuto occuparsi anche dell’opera di Dante Alighieri. I suoi più noti personaggi come Paolo e Francesca, Pia de’ Tolomei e il conte Ugolino vennero portati sullo schermo già dal 1908 e dagli anni Dieci diversi lungometraggi rappresentarono in vario modo le cantiche della Commedia, anche se fu sicuramente l’”Inferno” la cantica più rappresentata o citata su pellicola. “L’inferno” di Adolfo Padovan e Francesco Bertolini girato tra il 1911 e il 1912 è considerato tra l’altro il primo vero lungometraggio del cinema italiano.
Di “Dante nel cinema” si è occupato un convegno tenuto a Ravenna nel 1995 e di cui la Biblioteca del Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl conserva un volume che ne raccoglie gli atti a cura di Gianfranco Casadio.
La stessa figura di Dante è stata oggetto di alcuni film che ne ripercorrono la biografia.
Il primo è “Dante e Beatrice” di Mario Caserini nel 1913, di più ampio respiro sono i due lungometraggi “La mirabile visione” di Caramba nel 1921 e “Dante nella vita dei tempi suoi” di Domenico Gaido nel 1922.
Attraverso le immagini tratte dall’Archivio fotografico del Museo Teatrale ripercorriamo quelli che furono alcuni degli interpreti delle pellicole dantesche.
La Francesca da Rimini è forse il personaggio dantesco che ha più ispirato romanzieri, poeti, musicisti, pittori, autori teatrali e nel 1910 la diciottenne Francesca Bertini la impersona nel film “Francesca da Rimini” di Ugo Falena
Anche il personaggio di Pia de’ Tolomei, la sventurata moglie di Nello de’ Pannocchieschi, è stata più volte portata sullo schermo, nel 1941 Esodo Pratelli dirige il film “Pia de’ Tolomei” con una variante nel finale in cui la protagonista muore cadendo da un balcone cercando di sfuggire alle brame del finto amico del marito. Germana Paolieri che interpreta Pia è stata una delle prime dive italiane del cinema sonoro. Ad impersonare Matteo troviamo il trevigiano Cesco Baseggio la cui lunga carriera, per lo più teatrale, si concentrò soprattutto nell’interpretazione di commedie del repertorio goldoniano.